giovedì, Aprile 25, 2024
PCPS4 / PS5VIDEOGAMES

Romance of the Three Kingdoms XIV – La nostra recensione

A conti fatti trovo che Romance of the Three Kingdoms XIV sia un buonissimo strategico. Il gioco include tutte le caratteristiche che un titolo di questo genere dovrebbe avere. Un 4X ben realizzato che però necessita di un tempo piuttosto lungo prima di essere domato.

Cina. 3° secolo A.C

Ogni volta che metto mano ad un strategico a turni storico, ambientato in Asia, non posso che ricordare le ore spese su Shogun: Total War. Al tempo mi chiusi totalmente sul titolo, tanto da annoverarlo tra i giochi che più hanno conquistato il mio animo da irruducibile gamer.

Detto ciò veniamo a Romance of the Three Kingdoms XIV, per l’ appunto quattordicesima incarnazione dello strategico di Koei, gioco che ha dato i natali a serie famosissime come ad Dynasty Warriors.

Ci troveremo catapultati nella Cina del 3° secolo A.C. con lo scopo di rivivere, e portare a compimento, diversi scenari storici e non. Pertanto il gioco è ambientatissimo e avere una piccola infarinatura di ciò che è accaduto al tempo aiuterà nel riuscire ad imbastire strategie politiche e belliche all’ interno del comparto videoludico. Occhio però che questo è soltanto un consiglio e se non avete alcuna volgia di stare a immergervi nella storia della civiltà Cinese potete tranquillamente farne a meno, sia chiaro.

3° secolo A.C dicevo; riassumendo al massimo, il contesto storico vede la caduta della dinastia imperiale Han, che porterà invetabilmente ad una lotta interna per il dominio della nazione.

Dopo un tutorial diviso in capitoli, assolutamente necessario, mi raccomando, ci troveremo a scegliere una pletora di scenari da giocare dove ogni volta sarà nostro compito cercare di dominare su tutto e tutti.

Romance of the Three Kingdoms XIV meniac recensione 3

I Tre Regni

Romance of the Three Kingdoms XIV vi metterà alla guida di una fazione, con tanto di ufficiali da scegliere con cura in quanto ognuno di loro avrà caratteristiche differenti basate su parametri quali forza, intelligenza, politica, carisma e lealtà oltre a spigoli caratteriali che ne evidenzieranno eventuali vizi e virtù.

Da una mappa divisa tramite una griglia di esagoni potremo pianificare ogni nostra mossa: decideremo così a quale ufficiale demandare il comando di una città chiave, chi sarà destinato al training e alla reclutazione delle truppe e chi sarà dedicato invece alla parte economica. Le città potranno, e dovranno, estendersi sia a livello commerciale che a livello agricolo e demografico in modo da potenziarne l’ effettiva presenza regionale e renderle così più prosperose di risorse e pronte a difendersi in caso di attacco nemico.

Oltre alla parte gestionale “cittadina ” dovremo occuparci dell’ espansione territoriale, tenendo conto di eventuali alleanze o proposte di alleanza. Faremo perciò marciare le nostre truppe in territori neutri oppure controllati da altre fazioni, conquistando città e cercando di sopprimere la forze delle altre fazioni al fine di prendere il controllo territoriale completo. Riuscire a conquistare città minori, tessendo una fila di punti strategici, ci permetterà di benificiare della loro influenza, oltre che rimpinguare le casse e produrre maggiori risorse.

Attaccare e difendere sarà comunque una delle attività principali visto che le altre fazioni non staranno di certo a guardare. Gli eserciti s’ incorneranno e a seconda dell’ ufficiale che li comanderà si alterneranno diverse opzioni di schieramento e offesa. Sarà quindi fondamentale destinare bene ogni singola figura in gioco in modo da sfruttarne a nostro beneficio le proprie abilità e propensioni. Sarà anche possibile costruire strutture a difesa del nostro territorio come torri di guardia, fossati etc etc.

Vien da se che costruire strutture costerà soldi e risorse varie; pertanto ci sarà un’ importate incisione economica che potrebbe portare di conseguenza ad un aumento delle tasse, che porterà ad aumentare il malcontento, ad esempio.

Da non sottovalutare il livello di soddisfazione della nostra popolazione e del nostro esercito. Bisognerà quindi saper dare seguito o meno alle richieste dei nostri ufficiali, spendendo in maniera oculata il denaro che entrerà nelle casse della fazione in modo da distribuirlo in attività che riusciranno sia a rendere più “felice” il popolo sia per intraprendere azioni di spionaggio e sensibilizzazione/desensibilizzazione che influiranno sul morale.

Le battaglie presenteranno anche scontri tra comandanti, dei veri e propri duelli che decideranno in maniera importante l’ esito delle battaglie. Da non sottovalutare l’ aspetto ” risorse “. Ad esempio se avremo un’ unità in esplorazione e ci dimenticheremo di lei, vista la vastità della mappa e il ritmo degli eventi, questa tenderà a smantellarsi a causa dei troppi giorni trascorsi fuori città.

Inoltre avremo la possibilità di ingaggiare nuovi ufficiali tramite reclutamento o prigionia, potremo destinarli a missioni di spionaggio oppure semplicemente affidarli a compiti amministrativi.

Non mancheranno inoltre tradimenti, ribaltamenti di fronte ed eventi particolari sui quali indagare, e molto altro ancora.

Graficamente trovo il gioco appagante, anche se i modelli dei personaggi, e mi riferisco ai duelli, non sono proprio raffinatissimi. La mappa è molto grande ( parliamo della Cina d’ altrone, ndr ) e ogni fazione è contraddistinta da un colore che ne dermina i confini territoriali. Alla fin fine il colpo d’ occhio è piacevole ed è quanto basta per un titolo di questo genere.

E’ inoltre possibile manovrare la telecamera in ogni direzioni e su ogni asse, permettendo così diverse azioni come zoomare su una singola battaglia, inclinare il campo visivo, ruotare la mappa e via dicendo.

I menù sono ben organizzati e una volta presa confidenza con la miriade di sequenze di tasti da dover premere per assegnare ogni ordine, o attività, ci troveremo a nostro agio. Certo è che ci vorrà un po’ di tempo per metabolizzare il tutto ma questo titolo è un prodotto che non necessita fretta, anzi… non è minimamente contemplata.

I dialogi sono in pieno stile JRPG con personaggi in primo piano e testo stampato al di sotto delle immagini. A livello audio siamo su buonissimi livelli. Non c’è che dire.

Romance of the Three Kingdoms XIV meniac recensione 7

Difetti.

Una delle più grandi mancanze è l’ impossibilità d’ interagire con la parte militare gestendo le singole unità dell’ esercito e componendo così strategie sul campo molto più complesse e appaganti.

Sarebbe stato il fiore all’ occhiello del gioco il poter operare minuziosamente sul comportamento delle milizie. Non che questo non sia presenta ma ogni singolo esercito si comporterà in un determinato modo, modo dettato dall’ ufficiale di turno, perciò se vogliamo che si svolgano attacchi frontali e attacchi dalle retrovie dovremo impiegare due unità distinte con due comandanti distinti, magari provenienti da città differenti.

La mappa è grande e quando sceglierete una fazione, che già in partenza ha un vasto controllo territoriale, rimarrà difficile seguire tutte le azioni che avrete impostato in quanto magari alcune unità staranno conquistando al nord mentre altre staranno difendendo a sud-est mentre a ovest sarete sotto assedio.

La difficoltà del gioco è uno scoglio sul quale imparare a sbattere le ginocchia. Anche a livello facile troveremo non poche difficoltà a portare a termine gli scenari e sarà necessaria tanta sana dedizione.

Non c’è localizzazione in italiano e questo potrebbe essere un problema per chi non ha dimestichezza con l’ inglese in quanto è fondamentale capire bene cosa accade e perchè accade.

Romance of the Three Kingdoms XIV meniac recensione 2

Strategia portami via

A conti fatti trovo che Romance of the Three Kingdoms XIV sia un buonissimo strategico. Il gioco include tutte le caratteristiche che un titolo di questo genere dovrebbe avere. Un 4X ben realizzato che però necessita di un tempo piuttosto lungo prima di essere domato.

Molte sono le sfaccettature presenti e l’ assegnare con leggerezza un ufficiale piuttosto che un altro farà di certo la differenza, come ad esempio farà la differenza il tradire o il non mantenere un’ alleanza, specialmente nelle prime fasi di gioco.

Un gioco dal cuore classico ma che propone un alto livello di sfida associato ad un gameplay funzionale e ragionato che regala non poca soddisfazione.

Da menzionare assolutamente la conversione su console che riporta in modo accessibile ogni singola azione associata ai bottoni dei pad.

Consigliato agli amanti della strategia pura che cercano un gioco che fa del ragionamento e della calma la propria essenza.

Augh.


Romance of the Three Kingdoms XIV meniac recensione 9

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *