sabato, Aprile 20, 2024
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Cyberpunk 2077 – La nostra recensione

Cyberpunk 2077 è un gioco che dovete avere nella vostra collezione

Era il 2077…

Cyberpunk 2077 è il gioco più chiacchierato del momento, uno dei titoli più attesi degli ultimi 7 anni e dopo ritardi e rimandi finalmente abbiamo avuto l’ enorme piacere di giocarci e ora vi diciamo cosa ne pensiamo.

Metto le mani avanti… niente tecnicismi, sia chiaro. Parliamo del gioco in se e non di quanto possano calare i frames al secondo in ogni dettaglio rispetto ai diversi sistemi.

Personalmente sono rimasto affascinato da quanta carne al fuoco ci sia. L’ aspetto ruolistico è uno dei più completi e complessi che io abbia mai avuto modo di giocare in un videogioco, Ultima a parte, e ci tengo a sottolineare che tutto si basa sul GDR cartaceo Cyberpunk 2020 ( tu guarda se ora non mi tocca recuperarlo in versione fisica, ndr ).

Se da un lato abbiamo una Night City che tra neon, ologrammi e fiumi di tecnologia fa da sfondo ad una storia piacevole ma non chissà quanto complessa dall’ altro abbiamo uno sviluppo del personaggio, V, che è strepitoso.

Cyberpunk 2077 meniac recensione 1

Build ricca mi ci ficco

Niente classi predefinite. Build libera, giusto una scelta di background iniziale e via…tutto in mano nostra. Salendo di livello e contestualmente anche di reputazione, inizieremo plasmare il nostro alter ego digitale basandoci su 5 caratteristiche principali e relativi alberi delle abilità.

Riuscire ad adattare il nostro personaggio allo stile di gioco che vogliamo affrontare, che sia sfrontatamente aggressivo oppure stealth, passando per le ombre dell’ hacking, dovremo sudare inanellando perks e abilità.

A questo aggiungete i Cyberware ovvero innesti tecnologici che potremo farci impiantare dai Bisturi ( così sono chiamati i chirurghi biotecnici nel gioco, ndr ), mod varie una sistema di alleanza/carisma che funziona alla grande nell’ economia del tutto.

La storia ci vedrà appunto nei panni di V, una Netrunner che ritorna a Night City dopo un non molto soddisfacente cambio di aria in quel di Atlanta. Tra lavori sporchi, ricatti, estorsioni, assalti tutto prenderà una piega ben precisa. Non aspettatevi chissà quale dinamicità a seconda delle nostre scelte iniziali; sempre dallo stesso punto si parte e sempre ad un certo punto si arriverà.

Naturalmente oltre alle missioni principali che faranno da sfondo alla storia avremo a disposizione una pletora di missioni secondarie che molto spesso arricchiranno di non poco il contesto narrativo del gioco e a volte saranno accessorie in tutto e per tutto al fine di guadagnare soldi, reputazione ed esperienza.

Tra bande organizzate, clan, mercenari, papponi, pusher, fixer e quanto di più possiate immaginare ci troveremo a crivellare di piombo interi edifici, a sgattaiolare nelle ombre per non lasciare traccia e a manomettere dispositivi di ogni sorta al fine di portare a casa il risultato nel miglior modo possibile.

Gli scontri a fuoco sono divertenti ed ho trovato interessante come si riflette sul nostro personaggio l’ abilità con le diverse bocche da fuoco disponibili, sia a livello di confidenza che a livello di gestione. Peccato che il corpo a corpo sia leggerino e non rifletta quella “fisicità” che invece sarebbe stata molto gradita.

Consiglio vivamente il livello di difficoltà “difficile” in quanto con livelli più blandi avrete meno occasioni di ragionare strategicamente sia a livello di approccio che di evoluzione del PG.

Molto molto interessante la componente investigativa che grazie ad una sorta di viaggio celebrale chiamato Braindance ci permetterà di rivivere momenti di altre persone e analizzarli tramite tre tracce distinte alla ricerca di indizi.

Immaginate una sorta di editor video grazie al quale poter riavvolgere o mandare avanti la scena, spostarsi sulla traccia audio oppure quella video e nel contempo potersi muovere liberamente come se fossimo un’ entità terza analizzando spazi e situazioni. Veramente ganzo.

Cartoline da Night City

Night City è grande il giusto. E’ contorta nel suo sviluppo urbano e molto caratterizzata a livello di quartieri e abitudini sociali. Il solo camminare tranquillamente per una strada vi porterà spesso ad avere a che fare con bande organizzate, rapine, molestie… insomma, un posto allo sbando totale dove la criminalità ormai dilaga, il braccio duro della legge è sporco e corrotto e la depravazione sia livello fisico che mentale è la spina dorsale della società.

A fare da contorno a questa puzzolente realtà ( il girovagare per la città mi ha riempito virtualmente il naso di odori inenarrabili, ndr ), c’è una OST veramente top. Stazioni radio con collections e generi di ogni tipo e anche le musiche tematiche sono a mio personale avviso dirompenti.

Non amo la mappa della città, molto utile, anzi direi essenziale, ma troppo caotica. Già solo dopo le primissime ore di gioco si riempirà in maniera importante di icone e spunteranno secondarie come funghi ai primi raggi di sole dopo una bella piovuta. E’ qualcosa di soggettivo, lo ammetto, ma preferisco molto di più mappe che si aprono pian piano a seconda delle proprie azioni. Da quante icone sono presenti a volte mi è passata la voglia di “deviare” portandomi a focalizzare la mia attenzione sull’ obiettivo principale.

E poi c’è quel maledetto telefono che squilla continuamente e sul quale arrivano soventi messaggi. Cioè, dateci un attimo di respiro, lasciateci un secondo liberi di mangiare i nostri beneamati noodles mentre ci godiamo l’ ennesimo sfondo olografico che si stanzia sul grattacielo di fronte.

Difetti tecnici e grafici? Tantissimi. Tenete conto che abbiamo giocato Cyberpunk 2077 anche su PS4 Fat ( le foto dell’ articolo sono stratte proprio da questa versione, ndr ) e il downgrade è molto molto visibile. Oltre a questo metteteci svariati crash, texture che si caricano in ritardo o non si caricano proprio e bug di ogni sorta tanto che è stato necessario disabilitare tutte le opzioni grafiche attive di default per riuscire a giocare in maniera decente.

Sorvolo sul frame rate, lascio ad altri queste analisi ma vien da se che a seconda del sistema dove si stia giocando questa pomposa bestia si soffra di cali rilevanti sulle performance del gameplay stesso.

Non mi sento di fare arringhe verso CD Projekt Red. Bastava un po’ di lungimiranza per capire che su hardware più datato non ci si potesse aspettare chissà quale resa. Certo, poteva essere ottimizzato meglio e magari un po’ più di trasparenza durante tutti questi lunghi anni sarebbe stata gradita… ci sarebbero stati molto meno preordini ma alla fine ne avrebbe guadagnato lo studio di sviluppo a livello di credibilità verso l’ utenza finale.

Risultato nettamente differente su PC con Hardware pompatissimo. Ad oggi è su questo target che Cyberpunk 2077 esprime tutto il suo essere in modo dignitoso.

Un piccolo appunto anche sull’ editor del personaggio che era stato oggetto di focus durante tutti questi anni. E’ vero, è esteso e da l’ impressione di poter fare quello che si vuole ma a conti fatti non è che poi offra chissà cosa in quanto tutto si baserà su cluster di modifiche predefinite.

Cyberpunk 2077 meniac recensione 4

Non ci pensate troppo su

Senza andare troppo oltre mi sento di consigliare questo gioco a tutti, hardware indipendent, perchè è un’ opera monumentale, ricca di cose da fare e momenti memorabili. A volte la sensazione di trovarsi dentro un GTA con un immenso cuore ruolistico è forte ma poi ci si guarda intorno, si ripensa a ciò che abbiamo appena fatto e ci diciamo: ma quale GTA, questo è Cyberpunk 2077.

Un plus per l’ edizione fisica che contiene al suo interno la mappa di Night City, cartoline, adesivi e il compendio al mondo di gioco. Un gradito ritorno al gaming che fu, quando ad esempio compravi il nuovo capitolo di Ultima ( eccolo che ritorna, ndr ) e ti trovavi sommerso di gadget strafighi.

Cyberpunk 2077 è un videogame dal carattere fortissimo, completamente doppiato in italiano ( doppiaggio TOP ), intenso e a suo modo molto vario. Mi ripeterò ma il solo plasmare la propria build liberamente vale il prezzo del biglietto.

Detto proprio banalmente magari ci fossero più di giochi di questo spessore che tengono alta la bandiera dei giochi single-player e che riescono a raccontare raccontandosi.

Non fatevi troppe pippe mentali, non state a cercare il pelo nell’ uovo o a distruggere per forza un prodotto per partito preso o per una campagna di marketing non propriamente trasparente. Cyberpunk 2077 è un gioco che dovete avere nella vostra collezione. Inoltre sono già state distribuite patch correttive e la software house ha dichiarato che continueranno a rilasciarne altre in modo regolare.

Tutti ci siamo fatti viaggi mentali in questi 7 anni. Tutti ci siamo immaginati il gioco, le sue atmosfere e il suo essere qualcosa, magari, di diverso. Ora che lo abbiamo tra le mani cerchiamo di godercelo al meglio, senza dover scusare per forza errori di qualsiasi natura e cercando di vedere oltre, perchè questo ci dobbiamo sforzare di fare in quanto il prodotto ha molto da offrire e da dire. Non stiamo parlando di un giochino ma di qualcosa che merita attenzione.

Al diavolo le texture, al diavolo i crash. Tutto si può risolvere. Tutto si può accettare quando sotto c’è un cuore grande fatto di righe di codice che pulsa.

E poi, per le prossime volte cari miei, prima di buttarsi a capofitto nell’ hype compulsivo, ragioniamo. Se si ragiona si riesce sempre a vedere le cose nel modo giusto, sempre che dietro al ragionamento ci sia una qualche intelligenza.

Ora però ho un sogno: ridatemi Adam Jensen ed un nuovo Deus EX, vi prego!

Augh.


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