SETI – La nostra recensione
SETI riesce a evitare un tema “asciutto” calando i giocatori in un contesto ben realizzato, appagante e convincente, integrando perfettamente le meccaniche di gioco con l’esplorazione spaziale
Un Viaggio Nella Galassia alla Ricerca di Vita Aliena
SETI: Search for Extraterrestrial Intelligence è uno dei giochi che stavamo attendendo di più. Parliamo di un eurogame (1-4 giocatori – designer: Tomáš Holek – Età 13+) edito da Czech Games Edition e localizzato in italiano da Cranio Creations.
Parliamo di un gioco dove i giocatori competono per accumulare il maggior numero di punti, esplorando la galassia alla ricerca di intelligenza extraterrestre. Le meccaniche di base sono controllo di area e gestione della mano e delle risorse e richiede una buona dose di strategia a medio termine.
Sinceramente, non ci dilungheremo troppo nei vari cavilli di regole e contro-regole perchè sarebbe molto complesso e assolutamente noioso da leggere. Per questo c’è il regolamento del gioco che fa assolutamente bene il suo dovere.

Veniamo al tavolo…
La parte principale del tabellone rappresenta il nostro sistema solare, con il sole al centro, che può essere disposto casualmente o tramite la scansione di un codice QR.
Durante la partita, il sistema solare ruota, simulando il movimento orbitale dei pianeti attorno al sole. SETI include anche diversi settori da analizzare per raccogliere dati e la scoperta di 2 specie aliene nascoste, che offrono ulteriori opportunità di guadagno punti.
Il gioco si sviluppa in 5 round, durante i quali i giocatori agiscono a turno fino a quando tutti passano. Durante un turno, il giocatore può scegliere tra numerose azioni principali – una per turno – e azioni gratuite eseguibili in numero illimitato.
Le azioni principali includono costruire sonde, atterrare, orbitare, sviluppare nuove tecnologie, analizzare settori per raccogliere dati o giocare carte, pubblicizzare la propria attività.
Le azioni gratuite permettono di muovere sonde, utilizzare dati, scartare carte per attivarne l’azione gratuita (Gloomhaven docet, ndr) o scambiare risorse.



Ci sono molte possibilità di miglioramento e ottimizzazione. Ad esempio alcune carte offrono modi aggiuntivi per accumulare punti, mentre le nuove tecnologie acquistate possono fornire bonus ai dati raccolti o scontistiche varie.
Oltre a ottimizzare azioni e tecnologie, ci sono numerose opportunità di guadagnare punti direttamente sul tabellone. Ad esempio, una volta raggiunto un pianeta con la sonda, puoi orbitare attorno ad esso come satellite, atterrare o, se hai la tecnologia necessaria, atterrare. Chi arriva per primo su un pianeta o in orbita ottiene bonus e punti aggiuntivi, non più disponibili per gli altri giocatori.
Alla fine del gioco, i giocatori sommano i punti bonus accumulati da carte e Tessere Punteggio Oro, che assegnano punti finali in base a tecnologia, risorse, missioni o altri criteri. È possibile attivare un massimo di 3 tessere su 4, che possono rappresentare un’ottima fonte di punti aggiuntivi.


Un campione dei pesi medi
SETI è un grande eurogame; è’ profondo, strategico e abbastanza complesso da domare.
Il tabellone rotante del sistema solare, che cambia costantemente la configurazione, aggiunge un tocco di novità. Esistono molteplici strategie per vincere: lanciare sonde ovunque, giocare quante più carte possibile, accumulare risorse, esplorare ogni angolo della galassia o puntare sui punti dati dalle specie aliene.
La scoperta casuale delle razze aliene (5 specie aliene diverse, di cui 2 per partita random, ndr) aggiunge un elemento di sorpresa, rendendo meno prevedibile il gioco e simulando l’emozione della scoperta reale, influenzando il gameplay, offrendo modi aggiuntivi per guadagnare punti e nuove sfide..
Preparatevi alla presenza di “paralisi da analisi”, specialmente nei primi round di gioco perchè, se ci pensate bene, 5 round non sono molti e tutto si giocherà nei round finali, sempre che all’inizio avrete già bene in mente su cosa concentrare le vostre azioni.
Non abbiamo provato la modalità in solitaria ma dal nostro punto di vista il numero di giocatori perfetto è 3 in quanto con questa numerosità di ricercatori spaziali al tavolo sia il timing che l’esperienza di gioco risultano perfetti. L’esperienza non degrada in 4 giocatori se non per quanto riguarda la lunghezza di una singola partita.




Tenete conto che ogni giocatore aggiunge quasi 1 ora di gioco abbondante, che va sommata al set-up che non è proprio una passeggiata di salute. Quindi tra set-up e flusso di gioco, una partita in 4 giocatori potrà avvicinarsi alla 5 ore, incastonando SETI nel meraviglioso mondo dei cosiddetti cinghiali.
In due giocatori gira molto bene ma risulta un po’ largo, ovvero si avrà la sensazione di non aver fatto abbastanza, specialmente per quanto riguarda l’analisi dei vari settori, e di sentirsi soli senza troppa interazione tra giocatori ma la soddisfazione è comunque assicurata.
I componenti di SETI sono di qualità eccellente. Il tabellone rotante che simula il sistema solare è il pezzo forte e ben si integra con il tema del gioco. Le numerose carte (cica 140, ndr) sono illustrate magnificamente e raffigurano scoperte reali o sviluppi tecnologici con tanto di descrizione tematica. Anche i componenti dei giocatori, come i segnalini in plastica e i tabelloni personali incassati, sono ben realizzati.
Il regolamento è ben illustrato e profondo il giusto, ma il gioco non è adatto a giocatori casuali o poco avvezzi al genere. Il setup è impegnativo e durante le prime partite sarà necessario fare spesso riferimento alle regole.
A differenza di molti eurogame, riesce a evitare un tema “asciutto” calando i giocatori in un contesto ben realizzato, appagante e convincente, integrando perfettamente le meccaniche di gioco con l’esplorazione spaziale.
Non possiamo che consigliarlo senza remore.
SETI è un grande gioco.
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Augh!
