X-Out: Resurfaced – La nostra recensione
Un acquisto senza infamia e senza lode. Un gioco che merita di essere ricordato e che rimane tra i migliori shooter a scorrimento dell’epoca
In fondo al mar…
X-Out della storica Rainbow Arts (Turrican, my love!!! ndr) è uno degli shooter a scorrimento più famosi degli anni 90 per quanto riguarda il mercato casalingo. Lo posseggo ancora per Amiga e devo dire che al tempo mi ci divertii parecchio.
Appartiene ad un filone di game design che vede tra i migliori l’intramontabile R-Type, dal quale pesca a piene mani. Ma X-Out si spingeva oltre la base dettata dal classicone della IREM, incorporando diverse features prese da svariati titoli come Gradius, Forgotten Worlds, Xenon II: Megablast.
Quindi nulla di originale ma il mix di meccaniche lo rendeva in qualche modo speciale e riuscire a superare gli 8 livelli previsti non era cosa semplice, stesso dicasi in questo X-OUT: Resurfaced.



Ma veniamo a questa versione “Resurfaced”
L’editrice ININ Games, insieme allo sviluppatore KRITZEL KRATZEL 3000 hanno riproposto il gioco tale e quale, senza stravolgimenti o aggiunte di vario tipo. Anche sul fronte grafico c’è stata un’operazione di pulizia e scaling, ma nulla di più; Il gioco è tale e quale all’originale.
In uno scenario sottomarino, per 8 livelli, saremo tenuti a spazzar via qualsiasi cosa si muova a schermo, schivando proiettili, accumulando crediti da investire alla fine di ogni stage nel potenziamento della nostra navicella. Ogni livello prevederà mid-boss e boss gigante di fine stage.
Fin dall’inizio, con un gruzzolo di crediti a disposizione, potremo personalizzare il nostro equipaggiamento e acquistare navicelle supplementari. Tenete a mente che X-Out prevede una barra di energia che una volta consumata porterà inevitabilmente al Game Over a meno che non abbiate investito i crediti nell’acquisto di navicelle supplementari. Quindi acquistare navicelle significa aumentare il numero di vite in-game.
Novità non ce ne sono molte se non la possibilità di selezionare la colonna sonora originale ad opera di Chris Hülsbeck oppure quella in versione Remix, tra le altre cose entrambe spettacolari, e poter giocare in due localmente.




Altra piccola novità, che in realtà è un chicca di cui tenere conto, all’avvio del gioco si presenterà una schermata Trainer pirata. Per chi non lo sapesse si tratta delle schermate dei giochi pirata dell’epoca tramite le quali le crack-squad si pubblicizzavano e proponevano ai giocatori dei cheat.
Questa schermata però non è solo un vezzo di stile ma si arricchirà di cheat a seconda di quanti fallimenti verranno registrati. Occhio che attivare uno di questi cheat non vi permetterà di sbloccare trofei.
Ultimissima, terminando il gioco si potrà sbloccare la modalità “Mirror” che invertirà i flussi di azione.
X-OUT Resurfaced è la trasposizione nuda e cruda dell’originale. E’ sicuramente un buon modo per riproporre una tipologia di gameplay classica e suo modo ricca, sfidante e molto piacevole da giocare.
Forse forse si poteva aggiungere qualche cosa in più, tipo prevedere in bundle anche Z-OUT, seguito non ufficiale ma afferente per titolo e immaginario ai giochi della software house tedesca.
Sicuramente un acquisto senza infamia e senza lode. Un gioco che merita di essere ricordato e che rimane tra i migliori shooter a scorrimento dell’epoca.
Augh!
