martedì, Aprile 29, 2025
GIOCHI DI RUOLO

Recensione di Arkham Horror The Roleplaying Game – L’abisso famelico (starter-set)

Dicono che Arkham sia bellissima in primavera…

Adoro l’universo di Arkham Horror. Ho speso ore e altrettante le spenderei nell’universo legato all’ LCG, dove narrazione, deck-building e azione si fondono per dare vita ad esperienze veramente immersive.

Detto ciò, al netto di Call of Cthulhu, mi sono sempre chiesto come mai questo oscuro e mistico universo non sia mai stato trasformato in un TTRPG.

Ed ecco che Edge Studio ha finalmente dato alla luce Arkham Horror: The Roleplaying Game. Pertanto oggi parleremo dello starter-set intitolato L’abisso Famelico (edito in Italia da Asmodee Italia).

Iniziamo subito con il precisare che si tratta di un set introduttivo e come tale non si rivolge esclusivamente ad appassionati o veterani del genere RPG. Chiunque può prendere questa scatola e, con un gruppo di amici, iniziare a giocare.

Il cuore del sistema è il Dynamic Pool System (DPS). Ogni statistica principale ha un valore che solitamente varia tra 2 e 6 e si usano dadi a 6 facce (D6) per tutte le prove. Ogni giocatore ha un suo pool di dadi, che rappresenta sia la sua salute che la sua “economia delle azioni”.

Per fare una prova, basta tirare un dado dal proprio pool e confrontarlo con il valore della statistica. Se il risultato è uguale o superiore, la prova è riuscita. Esistono anche modi per aggiungere dadi extra, ma questa è la meccanica di base.

Il gioco si divide in due tipi di scene: Narrativa e Strutturata:

  • Le scene Narrative sono quelle a “basso rischio”, senza nemici a mettere pressione ai giocatori.
  • Le scene Strutturate riguardano situazioni più intense, come combattimenti o eventi ad alta tasso di tensione.

In entrambe le scene, i giocatori possono compiere azioni di base o complesse. Le azioni di base durante una scena narrativa non costano dadi, differente invece sarà per le scene strutturate in quanto ogni azione richiede un dado dal pool con tanto di immancabili prove.

Con il passare del tempo, man mano che i giocatori subiscono danni o accumulano orrore, il loro pool di dadi tenderà a variare. La cosa interessante è che più danni fisici subiranno, più il proprio pool di dadi andrà a diminuire, mentre più orrore accumuleranno, più dadi dell’orrore entreranno in gioco, con effetti molto negativi nel caso il risultato sia un bell’ 1 (io sono campione nel tirare un 1, ndr).

Senza spoilerare troppo sul fronte narrativo, se avete giocato ad Arkham Horror: LCG e conoscete La notte della Zelota, molto vi suonerà familiare. Non è un rifacimento preciso ma troverete degli easter-egg che vi faranno sentire a casa, per quanto di casa si possa parlare (chi non vorrebbe acquistare un villetta bi-familiare ad Arkham? ndr).

Invece per chi è nuovo a questo tipo di storie, il tutto può essere sintetizzato come un vero e proprio rito d’iniziazione, che poi calza a pennello con l’ambientazione generale.

L’avventura è solida e ben strutturata, perfetta per chi non è un master esperto ma non gli dispiace leggere un po’ per prepararsi. Il manuale è organizzato come una sorta di grande tutorial che guida passo dopo passo Master e giocatori in modo da apprendere a piccole dosi le meccaniche base delle scene e l’interazione con le stesse.

Per quanto riguarda il packaging, devo ammettere che è davvero ben fatto. All’interno, ci sono cinque investigatori giocabili, molti dei quali sono familiari agli appassionati della serie. Ogni investigatore ha una sua folio con la biografia e la scheda del personaggio.

Troverete anche tre mappe doppio lato e diversi token per tracciare posizioni e azioni. Ciliegina sulla torta, sono inclusi anche dei veri e propri puzzle in pieno stile Le case della Follia.

Inoltre, ci sono indizi e extra di diversa natura che i giocatori potranno utilizzare durante l’arco delle sessione di gioco. Alcuni indizi sono già in possesso di alcuni giocatori, altri devono essere trovati durante la partita. Per i Game Master, c’è uno schermo con informazioni utili per gestire il gioco.

C’è tutto, ma proprio tutto di quello di cui avrete bisogno per tuffarvi a capofitto contro orde di Ghouls. Tenete conto che per portare a termine l’avventura saranno necessarie almeno 3 sessioni di gioco.

Nota di merito va alla box che è studiata per permettere di accedere ai materiali in modo agevole. Veramente un bel lavoro, non c’è che dire.

Edge Studios ha confezionato un prodotto che si posiziona nel mercato degli RPG ma che strizza l’occhio anche al mondo dei giochi da tavolo. Il tutto risulta immediato e immersivo (come non potrebbe esserlo, ndr) e i materiali a corredo aiutano i neofiti dei GDR a immedesimarsi nel ruolo.

Lodevoli i richiami ad altri giochi della serie Arkham Horror che tendono a creare, per chi è avvezzo, una matassa narrativa consistente e credibile.

Certo, la rigiocabilità è molto bassa se lo perimetriamo allo stesso gruppo di gioco ma nulla vieta di utilizzare mappe e segnalini per “costruirsi” qualcosa di alternativo. In questo caso, come gli RPG ci insegnano, la fantasia sarebbe l’unico limite.

Questo Starter-Set è un ottimo punto di partenza. Non c’è nulla di più semplice da usare, anche per chi non ha esperienza con giochi di ruolo.

Se siete fan di Arkham Horror e volete provare un gioco di ruolo, questa scatola è quello che fa per voi.

Attendo con ansia l’uscita in italiano del manuale base di Arkham Horror: The Roleplaying Game

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Augh!


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