martedì, Marzo 19, 2024
RETROGAMES

Hunter, il primo vero sandbox della storia

Oggi come oggi giocare Hunter non regala le stesse emozioni di un tempo ma con il senno di poi il suo valore aumenta esponenzialmente ponendolo come una pietra miliare del moderno gaming.

Il cacciatore

Hunter per Amiga 500 – sistema su cui l’ ho giocato – e Atari ST è un gioco d’ importanza universale per quanto riguarda lo sviluppo futuro del mercato videoludico.

Il titolo di Activision, rialsciato nel 1991, portò sulle televisioni e i monitor di un tempo un comparto grafico 3D e un concept di gioco totalmente rivoluzionari.

Parliamo del primo gioco sandbox della storia che unisce azione e tattica . Un mondo aperto, liberamente esplorabile e popolato da NPC, mezzi di ogni tipo, strutture di varia natura ( le pale eoliche, ndr ),  fauna e flora, suppur minimali.

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Che il sandbox abbia inizio

Il gioco ci cala nei panni di un soldato elite incaricato di difendere la zona chiamata Arcipelago dall’ invasione di una forza militare ostile. Il gioco si apre dettando un compito piuttosto stringato ma ben chiaro: infiltrarsi nel territorio tra le fila nemiche, uccidere il generale e tornare al proprio quartier generale entro l’ una del sesto giorno.

Per fare ciò avremo a disposizione una vasta pletora di opzioni quali diversi armi, in totale 9 divise tra armi trasportabili e armi applicate sui veicoli. I veicoli a cui potremo accedere sono ben 15 e spaziano da semplici biciclette fino ad arrivare a jeep, elicotteri, navi, camion e carri armati e altro.

Il gioco non detta in nessun modo come dovremo muoverci e starà a noi decidere dove andare e come andarci e si potrà entrare in contatto con gli NPC sparsi nella mappa di gioco per reperire informazioni utili. Si intuisce che agire in maniera strutturata e tattica sarà la chiave di volta per raggiungere il nostro scopo.

Esplorare e rendersi conto di ciò che ci circonda sarà fondamentale e per questo motivo riuscire ad entrare in possesso di un mezzo aereo il prima possibile ci aprirà possibilità strategiche da non sottovalutare.

Il mondo di gioco come detto in apertura d’ articolo è 3D. Un insieme di poligoni che rendono il mondo di gioco credibile e vivo. La paletta di colori non è estesa e primeggiano il blu, il verde e il marrone. Il titolo offre diverse opzioni utili come ad esempio la mappa satellitare che ci permetterà di identificare le varie strutture, veicoli e nemici dell’ area di gioco. Inoltre potremo segnare a nostro piacimento punti d’ interesse che reputiamo vitali.

A tutto questo aggiungiamo anche un ciclo giorno/notte che cambierà radicalmente il nostro approccio al gioco, il poter entrare negli edifici, la possibilità di nuotare, il dover recuperare proiettili e carburante e non banale, avremo una sola vita, una soltanto.

Il menù iniziale propone diverse modalità di gioco, oltre la principale denominata Hunter, tra cui la modalità Missioni, modalità nella quale ci verranno proposti obiettivi dalla difficoltà crescente all’ interno dei quali dovremo compiere azioni come distruggere un edificio specifico etc etc per poi ritornare al quartier generale in un tempo specifico. Presente anche un’ ulteriore modalità, la modalità Azione. In questa modalità dovremo compiere una sola missione durante la quale sarà nostro compito portare a compimento diversi compiti tenendo sempre conto del tempo a disposizione.

Sul fronte audio siamo di fronte al minimalismo, minimalismo che poggia le sua basi su suoni ambientali come il vento, i gabbiani, le onde e questo fa si che all’ atto pratico tutto risulti veramente efficace.

Una menzione a parte la merita l’ IA dei nemici. Siamo di fronte al primo tentativo di rendere le azioni dei nostri opponenti comandati dalla CPU complesse e organizzate.

Revolución, queridos señores

Non nascondo che non sono mai riuscito a vedere i titoli di coda. Mi sono cimentato in Hunter decine e decine di volte, non esagero, e tutte le volte il mio gameplay si è ridotto ad un cazzeggio continuo condito da sano divertimento con obiettivi di distruzione personali e ben lontani da quelli proposti dal gioco.

E se questo non è quello che poi sarà GTA ditemi voi cos’è.

Di certo il gioco presenta dei difetti tangibili quali la lentezza delle azioni, il sistema di mira, che non ho mai capito, e la gestione di alcuni mezzi come l’ elicottero ( atterrare era piuttosto difficoltoso) ma nonostante ciò Hunter riusciva a coinvolgere in pieno.

Oggi come oggi giocare Hunter non regala le stesse emozioni di un tempo ma con il senno di poi il suo valore aumenta esponenzialmente ponendolo come una pietra miliare del moderno gaming.

Augh.

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3 pensieri riguardo “Hunter, il primo vero sandbox della storia

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