venerdì, Aprile 26, 2024
BOARDGAMES

La nostra intervista ad Ares Games

Nata dalle ceneri della storica casa editrice italiana Nexus, la quale ha avuto un ruolo importantissimo, in passato, per la diffusione di riviste di settore quali Kaos o Dragons And Dungeons, nonché editrice di molti giochi di successo, ad oggi Ares Games è una delle più importanti realtà a livello mondiale per la produzione di boardgames, come la serie Wings Of Glory, La Guerra dell’Anello, Sword & Sorcery e molti altri.

Per cui, Abbiamo avuto il piacere di poter fare qualche domanda allo staff di Ares. Vediamo com’è andata:

Meniac!: Innanzitutto grazie per la vostra disponibilità. Conosciamo tutti l’importanza che ha avuto Nexus Edizioni per il panorama ludico italiano in passato, come è avvenuto e perché, questo passaggio verso Ares Games?

Ares Games: La storia è stata raccontata più volte in passato – in sostanza, il passaggio è stato un passaggio di persone, che dato che il socio di maggioranza aveva deciso di cessare l’attività della Nexus, si sono ritrovate a decidere del loro futuro e a ricostruire una nuova realtà, ovviamente facendo tesoro delle esperienze, dei contatti, ma anche degli errori del passato.

Meniac!: Molti vostri giochi, pur essendo Ares Games italiana, non sono disponibili nel nostro idioma, e quelli che vengono tradotti passano tramite distributori preposti, come ad esempio Devir. Come mai questa scelta?

Ares Games: Ares Games, proprio per rimediare a uno degli “errori del passato” di cui dicevo, è nata con una precisa mission editoriale: al di là della collocazione geografica dei nostri uffici, il nostro mercato primario è quello di lingua inglese, l’unico che ha la dimensione sufficiente – gestendolo direttamente – per sostenere come vendite gli investimenti che facciamo sui nostri prodotti. Quindi il mercato Italiano viene trattato come gli altri mercati europei in lingue diverse dall’Inglese, facendo riferimento ad altre aziende partner che hanno una capacità distributiva su questi mercati. Essere presenti con un prodotto in un mercato non è solo questione di traduzione – vuol dire distribuire, promuovere, ecc. Come azienda, non possiamo presidiare tutti i mercati in cui vorremmo essere – quello Italiano, Francese, Tedesco, Polacco, Cinese… – in modo diretto. Quindi abbiamo fatto una scelta “drastica” ma che, almeno finora, si è dimostrata indovinata.

Meniac!: Parlando invece di mercati internazionali, quali sono i paesi dove i vostri giochi vengono maggiormente apprezzati?

Ares Games: Direi che sicuramente il mercato statunitense (e in genere quello di lingua Inglese, compresi per esempio UK, Australia, Canada) è quello che ci dà maggiori soddisfazioni, essendo appunto quello principale. Si stanno però sviluppando bene un po’ tutti i mercati europei, in cui i nostri prodotti principali sono presenti grazie ad aziende come Devir e Asmodee, ma anche quello Cinese, grazie alla collaborazione di lunga data con PlanPlay

Meniac!: Il vostro catalogo è ampio e molto variegato, annoverando anche giochi di un certo calibro. Quanto è importante avere generi di giochi diversi per diverse utenze? Oppure pensi sia meglio specializzarsi su un genere specifico?

Ares Games: Ares è piuttosto specializzata, tutto sommato – la nostra specialità sono i “gioconi” con una ricca componentistica di genere storico e fantasy, e tutti i nostri maggiori successi rientrano in questa categoria. Sin dal principio, facciamo uno sforzo per diversificare il nostro catalogo, con giochi più leggeri e con un target più ampio, ma nella dimensione di un’azienda come la nostra, diversificare non è semplice – il “tuo” pubblico si aspetta un certo genere di prodotti, e raggiungere un pubblico nuovo non è sempre semplice. Abbiamo comunque avuto dei buoni successi, come DINO RACE o INKOGNITO, che ci fanno ben sperare per riuscire meglio in futuro a sviluppare ulteriormente il settore dei giochi “per tutti”.

Meniac!: Tra i vostri giochi, qual’è il più venduto e perché?

Ares Games:  Individualmente, direi che il best seller resta LA GUERRA DELL’ANELLO, con vendite crescenti ogni anno e ormai tradotto in moltissime lingue. Si è ormai afffermato come uno dei migilori giochi tematici di sempre, oltretutto con un tema “forte” come l’opera di Tolkien. Recentemente, però, abbiamo avuto grandi soddisfazioni anche da SWORD & SORCERY e BATTLESTAR GALACTICA. In fondo, un gioco ha successo per motivi molto semplici: è un bel gioco? Ha il prezzo giusto? Ha una veste grafica accattivante? Ha un pubblico preciso, e abbastanza, ampio, a cui si rivolge? Per tutti questi giochi, la risposta è “sì”.

Meniac!: Le piattaforme di crowdfunding come Kickstarter e affini, oramai non sono più un fenomeno temporaneo, bensì ricoprono una risorsa importante per le aziende come Ares Games, per poter sviluppare e distribuire giochi che altrimenti, con i canali canonici, non sarebbe possibile o quantomeno non remunerativo. Secondo voi siamo arrivati ad un bilanciamento tra progetti finanziati dalla community e quelli prodotti direttamente dalle aziende, oppure c’e’ ancora ampio margine di crescita per kickstarter e soci?

Ares Games: E’ una domanda molto difficile, il crowdfunding è un fenomeno recente e in continua evoluzione. Abbiamo già visto come la proliferazione di progetti abbia cambiato le dinamiche e le aspettative, nei mesi scorsi molti progetti, anche di aziende importanti, hanno fatto molto meno del previsto su Kickstarter. Credo che la competizione diventerà sempre più serrata, e che sostanzialmente Kickstarter diventerà in sostanza uno dei molti “canali” che le aziende dovranno utilizzare per stare sul mercato, e il canale di accesso primario per le nuove aziende.

Meniac!: L’ultimo vostro importante lavoro lanciato su kickstarter, è la seconda grande campagna stand alone di Sword & Sorcery: Ancient Chronicles, il quale ha riscosso, anche questa volta, un grande successo sia in termini di backers che di raccolta fondi. A cosa attribuisci questo interesse per questo Dungeon Crawler tutto italiano?

Ares Games: Come detto sopra, al fatto che è un gran gioco 🙂 A parte questo – credo che S&S abbia avuto il coraggio di essere un dungeon crawler “impegnativo”, laddove la maggior parte dei giochi in questa categoria erano molto “leggeri”. Quindi ha trovato una sua nicchia ben precisa di giocatori esigenti, che non si accontentano di tirare dadi, ma vogliono una sfida intelligente e profonda.

Meniac!: Parlando proprio di Sword & Sorcery: Ancient Chronicles, la consegna stimata è prevista per fine anno. Oramai è prassi comune che per progetti impegnativi come questo, pieno zeppo di miniature, chili su chili di cartone, farcito dei materiali più disparati, la consegna effettiva ai backers slitti sempre di qualche mese, a volte anche anni. E’ normale che sia così per via di effettivi imprevisti che non possono essere preventivati in anticipo, oppure sono sempre considerate date comunque indicative?

Ares Games: Assolutamente, le date sono indicative, ed è quello che ribadiamo ogni volta nei nostri “risks and challenges”. Anche minimi imprevisti possono ritardare la consegna di settimane. Per esempio, nel nostro recente TRIPODS & TRIPLANES, abbiamo perso quasi un mese perché il fornitore ha fatto un errore di stampa su un sacchetto di stoffa! E’ solo un componente su centinaia che fanno parte del progetto, ma quel piccolo errore rallenta tutto il resto.

Meniac!: Parlando sempre di Sword & Sorcery, considerando che siamo uno dei 5.000 e passa backers che hanno finanziato il progetto, siamo curiosi di sapere come procedono i lavori. E’ cambiato qualcosa rispetto che so, ai primi giochi lanciati su kickstarter come ad esempio Galaxy Defender, in termini di produzione?

Ares Games: Sicuramente la maggiore esperienza aiuta ad evitare i vecchi errori, ma siamo bravissimi a farne di nuovi! 🙂 Per il momento, il progetto procede bene, ma è estremamente complesso – prevediamo che solo per la produzione delle miniature saranno necessari circa 30 stampi! – quindi l’imprevisto è sempre in agguato. Ovviamente, faremo di tutto per stare nei tempi stimati.

Meniac!: Sappiamo che non sarete presenti al Play di Modena 2019. E’ una scelta precisa, oppure dettata da impegni lavorativi che vi vedono proiettati altrove?

Ares Games: E’ legata alla nostra strategia aziendale. Finora, l’unica fiera a cui eravamo presenti in Europa era lo SPIEL a Essen. Da quest’anno, abbiamo aggiunto anche UK Game Expo (Brexit permettendo!). In futuro, chissà! Ci piacerebbe essere presenti almeno a una manifestazione in ciascuno dei principali paesi europei, forse tra qualche anno saremo anche a Play, al Festival del Gioco di Cannes…

Meniac!: Come da prassi, prima di salutarci, cosa dobbiamo aspettarci per il futuro da Ares Games? C’è qualcosa che bolle in pentola di cui vorreste darci qualche anticipazione?

Ares Games: Oddio, ce ne sono sempre tante! Nel prossimo futuro, abbiamo nuove collaborazioni con aziende come Griggling Games (Quartermaster General) e Igrology (Masters of the Night, un bel cooperativo a tema “vampiri” con elementi molto interessanti). Ma abbiamo anche dei bei progettoni nel cassetto, perlopiù nel settore dei giochi storici e tematici, al momento. Oltre, ovviamente, a tutte le evoluzioni delle nostre linee “classiche” come Wings, Guerra dell’Anello, Sails, e di quelle più nuove come Battlestar Galactica. Le idee non mancano di certo…

Ringraziamo lo staff di Ares Games per averci dedicato il loro prezioso tempo.

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