venerdì, Marzo 29, 2024
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Labyrinth City: Pierre the Maze Detective – La nostra recensione

Labyrinth City Pierre the Maze Detective è un titolo da giocare assolutamente, magari per rilassarci tra uno sparatutto frenetico o un gioco di ruolo da cento ore

Labirintico piacere

Pur essendo stato mostrato con un brevissimo trailer allo scorso Nintendo Indie World, Labyrinth City Pierre the Maze Detective mi aveva colpito per la sua straordinaria grafica ricchissima di particolari e, per certi versi, mi aveva ricordato le pagine dei libri della serie “Dov’è Wally?” in cui bisogna scovare l’omino dalla maglia a righe all’interno di disegni super dettagliati.

In questo caso lo scopo non sarà trovare Pierre, ma cercare di arrivare alla fine di intricati labirinti ed acciuffare Mr.X.

Dal libro al videogioco

Labyrinth City Pierre the Maze Detective riprende la storia del libro “Pierre Detective: Alla ricerca della Pietra del Labirinto” di IC4DESIGN e, grazie al lavoro dello studio francese Darjeeling, verremo proiettati dentro i meravigliosi disegni di Hiro Kamigaki, con Pierre, detective famoso nell’essere il migliore risolutore di labirinti al mondo, pronto ad inseguire il malvagio Mr. X lungo una decina di scenari davvero sorprendenti, ognuno costellato da decine e decine di personaggi con cui interagire e vari collezionabili da raccogliere.

In ogni livello, infatti, ci saranno tre stelle da raccogliere, tre scrigni con all’interno vari oggetti che andranno a comporre la stanza dei ricordi di Pierre e, un mini gioco.

Quest’ ultimo ci verrà assegnato da un buffo orso polare a patto, ovviamente, di scovarlo tra le varie viuzze e passaggi segreti che troveremo in ogni labirinto: se riusciremo a raggiungere l’obiettivo della sfida saremo ricompensati da un trofeo che potremo poi esaminare nella nostra “libreria”, accessibile dal menù principale.

Il gioco in se è molto facile ed anche la durata non supera le 5/6 ore, ma ricordiamoci che si tratta pur sempre di una collana scritta per bambini e quindi non si può pretendere una complessità elevata.

Bisogna dire che la ricerca dei collezionabili spinge a vagare per gli scenari alla ricerca del più piccolo particolare e questo è un bene visto che l’impianto grafico del gioco è qualcosa che fa rimanere davvero stupiti.

Una gioia per gli occhi

Gli scenari di Labyrinth City Pierre the Maze Detective sono il punto forte del gioco (se ancora non lo aveste capito!): si passa dall’interno di un museo al castello di un vampiro, da una foresta con alberi giganti a una città portuale.

Il bello che ognuna di queste ambientazioni prende vita grazie al numero impressionante di personaggi che la popolano: dai semplici cittadini indaffarati nelle loro attività quotidiane, alle parodie di personaggi come Dracula o Gandalf pronti a strapparvi più di una risata con le loro battute, non avrebbe senso correre per arrivare alla fine del labirinto e non aver scoperto le molte chicche nascoste nel gioco.

Labyrinth City Pierre the Maze Detective è un titolo da giocare assolutamente, magari per rilassarci tra uno sparatutto frenetico o un gioco di ruolo da cento ore: per me è stato davvero una bella sorpresa.


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