lunedì, Aprile 29, 2024
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Alien: il destino della Nostromo – La nostra recensione

Il gioco gira che è un piacere, l’ atmosfera si sente, l’ ambientazione c’è tutta e la sfida non è poi così banale, anzi….

Nello spazio nessuno può sentirti urlare

Il brand Alien suscita sempre un gran clamore in casa Meniac!

Siamo attirati naturalmente dagli Xenomorfi e dal dover sopravvivere alle loro molteplici bocche.

Abbiamo quindi messo le mani su Alien: il destino della Nostromo, gioco da tavolo edito da Ravensburger ( 1-5 giocatori / età: 10+ ).

A noi caro Xenomorfo

Partiamo subito con il dire che Ravensburger è riuscita a condensare in un piccolo gioco tutta l’ atmosfera e la pressione che un titolo a tema Alien dovrebbe avere.

Perchè “piccolo gioco”? Piccolo perchè non ci sono centinaia di migliaia di carte, di token, di miniature, scenari etc etc. Tutto è ridotto all’ osso ma tutto è assolutamente ben dosato per far si che ci sia ciò che serve ad un titolo del genere per funzionare.

Il set up è molto veloce e iniziare a giocare, anche se si è completamente a digiuno delle regole, sarà comunque rapido grazie ad un regolamento stringato ma assolutamente comprensibile ed efficace.

Il gioco comincia con la selezione di uno dei membri dell’equipaggio della Nostromo quali Ripley, Lambert, Parker, Brett o Dallas, ciascuno dotato di abilità speciali uniche. Ogni partita è composta da una serie di turni in cui dobbiamo collaborare con gli altri giocatori per completare un certo numero di missioni. Le missioni verranno scelte random da un apposito mazzo.

Una volta terminate le missioni, si attiva la missione finale, anche essa scelta da un mazzo apposito, accompagnata da un timer che andrà a scandire l’ autodistruzione che a sua volta sancirà la fine dei giochi per tutti, alieni e non.

Le missioni sono abbastanza lineari e consistono nella costruzione e posizionamento di oggetti in diverse stanze della nave. Per farlo, dovremo muoverci tra le stanze e i corridoi, cercando rottami sparsi e assemblando gli oggetti necessari.

Ogni giocatore ha un numero limitato di azioni, descritto sulla plancia giocatore, che può spendere come preferisce, Ci si potrà quindi spostare, raccogliere oggetti, scambiare oggetti tra giocatori, costruire oggetti. Una volta che le azioni sono esaurite, tocca allo Xenomorfo effettuare le sue azioni.

Le mosse dello Xenomorfo saranno dettate da un apposito mazzo, il mazzo Incontri. Alla fine di ogni turno, il giocatore attivo pescherà una carta e ne risolverà le azioni che potrebbero essere più o meno penalizzanti.

L’Alien partirà dal suo nido e si muoverà verso il giocatore più vicino. Incontrare nel proprio cammino un Alien porterà alla diminuizione del morale dell’ equipaggio di tanto quanto descritto sulla carta pescata. Inoltre un giocatore che incontra l’ Alien dovrà spostarsi di tre spazi.

Se il morale scenderà a zero la partita sarà persa, per tutti. Ma non temete, ci sono modi per recuperare morale o allontanare la belva costruendo appositi oggetti, alcuni con utilizzi infiniti altri con utilizzi contati, altrimenti in pochi turni tutto sarebbe catastroficamente terminato.

Sul tabellone saranno sparsi diversi rottami e altri, oltre a quelli predisposti in fase di setup, verranno posizionati a seguito di cosa sarà indicato sempre sulla carta incontro pescata. A questo vanno aggiunti i segnalini Nascoto.

Quando finiremo in uno spazio dove è presente un segnalino Nascosto, questo andrà girato in faccia in su e andrà risolta l’ azione indicata che potrebbe essere nulla oppure potrebbe far avanzare l’ alieno o farci perdere morale. Saranno sempre le carte Incontro, oltre alla fase di setup, a decretare dove compariranno questi segnalini durante la partita.

Riassumendo, si dovranno risolvere un numero X di obiettivi che varieranno a seconda del numero di giocatori; risolti gli obiettivi si passa alla risoluzione dell’ obiettivo finale, con tanto di timer di autodistruzione.

Pertanto ci si muove nel tabellone cercando di recuperare oggetti, posizionarli in un punto specifico, effettuare azioni corali etc etc al fine di chiudere positivamente le missioni e cercare di sfuggire alla bestia immonda.

Alien c’è e si sente!

Se quanto descritto sopra vi sembra abbastanza semplicistico e poco profondo, bhe, lo è in effetti ma cavolo… il gioco funziona in quanto gira che è un piacere, l’ atmosfera si sente, l’ ambientazione c’è tutta e la sfida non è poi così banale, anzi….

I giocatori sono spinti a costruire azioni corali e ragionate e spesso qualcuno dovrà fare da esca per riuscire a completare missioni specifiche, sacrificando morale al fine di liberare spazi preziosi.

Come plus potrete inserire in partita, a vostra discrezione, Hash, che fungerà in parte da ostacolo, per poi nel corso della partita, se riuscirete ad andare avanti, risultare un buon alleato.

I materiali sono nella norma, nulla di strabiliante ma comunque fanno il loro lavoro in modo più che soddisfacente. Parlando delle miniature posso dire che mi sarei aspettato qualcosa di meno invece, le 6 presenti nella box, che raffigurano i personaggi principali e l’ affamatissimo Xenomorfo, sono ben dettagliate.

La box inoltre ha già tutti gli spazi divisi per riporre i materiali di gioco in modo ordinato.

Alien il destino della Nostromo Meniac recensione 12

Trattasi di un gioco che offre una buona longevità data dal variare degli obiettivi e dalle carte finali, con tempi morti vicino allo zero in quanto, come già detto, si decide la strategia turno dopo turno coralmente e un timing a partita che si aggira introno ai 40 minuti una volta familiarizzato con le regole.

Parlando di difetti trovo che sarebbe stato utile inserire sugli oggetti extra il numero di rottami necessari alla loro costruzione, evitando così di andare spesso a leggere sul regolamento. Inoltre poteva essere inserita anche la miniatura di Hash, la cui figura è relegata ad uno standee in cartone. In ultimo sappiate che i personaggi non muoiono mai. Questa scelta potrebbe far storcere il naso a diversa utenza che si aspetterebbe invece tutto il contrario, visti gli eventi dei film.

Da un certo punto di vista è una mancanza il non aver previsto dei punti vita per i personaggi, d’ altro canto questa scelta spinge i giocatori a concentrarsi sui movimenti di gruppo, vista anche la presenza di missioni che prevedono che tutti i giocatori si radunino in un punto ben preciso, oltre ad essere un gioco che può essere tranquillamente giocato anche con i più piccoli ( da 8 anni in su, ndr ). Perciò se avrete dei bambini al tavolo rimarranno partecipi per tutta la partita.

Al netto di quanto sopra questo gioco ci è piaciuto e sinceramente non ci aspettavamo tale entusiasmo nel giocarlo. Un titolo per tutti, leggero, adatto in famiglia e rivolto a giocatori skillati e non.

Alien: il destino della Nostromo riesce a catturare, in modo semplificato, l’ essenza claustrofobica del capolavoro di Ridley Scott ( morti a parte, ndr ).

Consigliatissimo se amate il tema e cercate qualcosa di facile da intavolare, facile da spiegare/giocare e di sicuro impatto visivo.

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Augh!


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