martedì, Maggio 14, 2024
BOARDGAMES

La Guerra della Rosa Nera Vol. 2 – La nostra recensione

Quattro vite, quattro storie… ancora una volta

“Una saetta squarciò il buio della notte, rischiarando con una luce sinistra l’ intera città di Torino, mentre la furia della pioggia continuava a inondare d’ acqua ogni vicolo.”

E’ così che si apre La guerra della Rosa Nera Vol. 2, per l’ appunto il secondo volume dell’ opera di Marco Olivieri ( edito da Myth Press ) basata sul gioco da tavolo Black Rose Wars e sull’ universo di Nova Aetas ( Ludus Magnus Studio ).

Il primo volume ( recensione QUI ) ci aveva lasciato molto colpiti sia dal punto di vista narrativo che da quello strutturale. Questo secondo volume avrà fatto ancora centro?

Senza scendere troppo in tecnicismi letterari che sono molto lontani dal mio mondo, cerchiamo di arrivare al dunque senza perdere la retta via.

Immergiamoci

Le storie contenute all’ interno de La Guerra della Rosa Nera Vol. 2 si dipanano lungo tutta la penisola Italiana e in parte anche in Medio Oriente, tra il 1517 e il 1522 A.C.

I protagonisti sono sempre gli stessi e le loro storie s’ intrecceranno in modo più o meno corposo all’ interno del romanzo.

Se nel primo volume veniva dato all’ incirca lo stesso spazio alle gesta di Nero, Jafar, Tessa e Rebecca, in questo secondo volume saranno Tessa e Rebecca a spiccare come protagoniste.

Sia chiaro, non è che Nero e Jafar siano marginali, ma il focus sembra ricadere più che altro sulle due giovani stregone in quanto l’ autore tende ad approfondirne di più vari aspetti caratteriali e psicologici, lasciando quelli di Nero e Jafar più “fumosi”.

Non mi riferisco quindi alla quantità di testo scritto per ogni personaggio ma più che altro ad un certo sbilanciamento su alcuni aspetti.

Ripeto, con questo non voglio relegare alcuni personaggi come minori al fine della narrazione e dello scopo unico del loro percorso ma sarebbe stato ancora più intrigante avere degli “insight” maggiori per tutti i protagonisti dell’ opera, perchè sono tutti protagonisti, nessuno escluso, tanto che a mio personale avviso ognuno di loro poteva far parte di un volume dedicato.

Questo per ribadire quanto il tutto sia intrigante e ben orchestrato anche in questo secondo volume, riprendendo i canovacci del primo, estendendoli e riuscendo nel creare un universo coeso e credibile.

La struttura generale del romanzo si articola in capitoli ” nominali ” che vi trasporteranno da un protagonista all’ altro, con continuità e senza mai passi falsi, fino ad arrivare all’ epilogo.

La scrittura di Marco risulta inoltre ancora più matura, regalando i giusti dettagli quando necessario e lesinando su altri in quanto marginali a fini narrativi.

Se siete rimasti avvolti dal primo volume allora non lasciatevi scappare nemmeno questo. Un’ opera fantasy-rinascimentale che scorre via liscia senza intoppi e che riesce ancora una volta a farvi divorare le pagine.

Non è facile creare cross-over del genere, partendo da un universo immaginario costruito intorno a dei boardgames e ricamandoci sopra storie che sappiano trasportare il lettore all’ interno di un avvicendarsi di situazioni, necessità e urgenze. Un applauso in questo caso è d’ obbligo.

Consigliatissimo, ancora una volta.

Augh.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *